Tommaso aveva spesso la sensazione che i suoi pensieri lo travolgessero. Ogni giorno sembrava che la mente fosse come una stanza piena di voci, tutte che parlano contemporaneamente. A volte si sentiva un po’ perso, come se non sapesse più cosa fare con tutti quei pensieri che si accavallavano nella sua testa.

Un pomeriggio, un amico gli parlò di un'abitudine che aveva provato e che gli aveva aiutato molto. “Quando sento che i pensieri mi prendono troppo,” disse l’amico, “prendo il mio quaderno e mi faccio 5 domande. È un piccolo esercizio che mi aiuta a vedere le cose con più chiarezza. Prova anche tu!”

Tommaso non era sicuro di cosa ci fosse di speciale in un quaderno, ma decise comunque di provarlo. Quella stessa sera, dopo una giornata frenetica, prese il suo quaderno e scrisse le seguenti domande:

Le 5 Domande:

  1. Questo pensiero è utile o è solo una reazione automatica?
    Tommaso si fermò a riflettere. I suoi pensieri sembravano venire da soli, senza che lui li cercasse. Quasi sempre erano legati a preoccupazioni o dubbi. Decise di fare un passo indietro e si chiese: “Questo pensiero mi sta realmente aiutando, o è solo un'abitudine che non mi serve?”

  2. Qual è la prova che questo pensiero sia vero?
    Con il prossimo pensiero che lo assaliva, Tommaso provò a cercare delle prove concrete. Si rendeva conto che molte delle sue preoccupazioni non avevano fondamento. "Sto pensando che non sarò mai in grado di finire questo progetto in tempo, ma è davvero così? Cosa mi dice la realtà?”

  3. Come mi sentirei se smettessi di pensarci per un po’?
    Il pensiero di essere in ritardo con una scadenza gli aveva provocato ansia, ma Tommaso si chiese: “Cosa succederebbe se mi concedessi solo 10 minuti di pausa mentale? La situazione cambierà se smetto di preoccuparmi per un po’?” La risposta che trovò lo sorprese: la tensione non spariva completamente, ma si faceva più leggera.

  4. Qual è la cosa più importante da ricordare adesso?
    Tommaso continuò a riflettere. A volte i pensieri sembravano girare su se stessi, ma quando si fermava a pensare alla domanda, riusciva a concentrarsi su ciò che davvero importava. “La cosa più importante, ora, è concentrarmi sul passo successivo, non preoccuparmi dell’intero progetto.”

  5. Cosa posso fare ora che mi aiuti a sentirmi meglio, senza cercare soluzioni immediate?
    In quel momento, Tommaso sentì il bisogno di fare qualcosa che lo calmasse. Non doveva risolvere tutto subito. Si concesse un respiro profondo, si alzò per una breve passeggiata. "Posso fare una piccola cosa che mi aiuti a staccare, senza forzarmi a trovare una soluzione rapida.”

Mentre rispondeva alle domande, la sua mente cominciò a farsi più chiara. Non era un processo istantaneo, ma Tommaso sentiva che, rispondendo a quelle domande, riusciva a prendere un po’ di distanza dal caos dei suoi pensieri. Non doveva risolvere tutto subito, ma riusciva a orientarsi verso ciò che era utile in quel momento.

Nei giorni seguenti, Tommaso continuò a usare il quaderno. Ogni volta che i pensieri cominciavano a sovrapporsi, si fermava e rispondeva a quelle 5 domande. Era sorprendentemente semplice, ma il tempo che dedicava a mettere ordine nei suoi pensieri lo aiutava a sentirsi più in pace, come se avesse dato forma al caos mentale.


Riflessione finale:

Quando la mente sembra sovraccaricata, fermarsi e rispondere a queste 5 domande può essere un modo potente per ritrovare chiarezza. Non c’è bisogno di fare tutto in un colpo solo: basta dedicarsi a un pensiero alla volta, prendendo il tempo che serve. La prossima volta che ti senti sopraffatto, prendi il tuo quaderno, o anche un semplice foglio, e prova a rispondere a queste domande. Cosa cambierà se ti concedi un momento di consapevolezza? Condividi nei commenti la tua esperienza e vediamo insieme come queste piccole pause possano fare la differenza nel nostro percorso quotidiano.

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